Ciao Michele!

“… Ho cominciato a scrivere il diario di bordo della malattia. Fu da subito come affrontare un viaggio, avevo una meta che rendeva possibile il percorso.

Ci sono stati giorni difficili e altri in cui stavo meglio, giorni in cui il vento sollevava le onde e pareva di annegare, e giorni in cui la bonaccia mostrava un orizzonte limpido. Ho scritto un diario come se stessi viaggiando su una barca, il mio letto era la mia barca. C’era la brezza leggera e la nausea forte, mi rannicchiavo sotto le lenzuola e mi immaginavo di essere sotto coperta in alto mare. C’erano giorni in cui il barometro scendeva, arrivava la burrasca, poi il barometro si rialzava e stavo un po’ meglio, frastornato ma salvo. Era la mia scuola di navigazione in mare aperto.

Avevo letto come affrontavano l’alto mare i grandi navigatori, non ero folle, avevo una strategia e ha funzionato. Ero solo, dovevo stare attento a tutto, rischiavo la vita. In sette mesi ho imparato quello che mi sarebbe servito in sette anni per fare il giro del mondo.”

Sono poche righe tratte dal libro – ALTROVE – scritto da Michele Piancastelli  in cui parla della sua malattia in un diario in cui mescola esperienze poi vissute da navigatore.

Lo ricordiamo in una serata a Marzo del 2018 quando al RYC venne intervistato dal  navigatore Galileo Ferraresi e in quella serata chi ancora non aveva conosciuto Michele, in pochi minuti grazie al trasporto empatico che emanava, si appropriò della sua persona e lo sentì subito vicino come l’amico di sempre,  disarmante nella semplicità delle spiegazioni che gli venivano richieste con quella naturalezza che gli era propria

Avremmo voluto poter leggere un altro diario di bordo ma la malattia questa volta non glielo ha concesso.

Ci mancherai molto,  ciao Michele chissà che ci si riveda altrove…

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