Bora Bora
Quanto sarebbe gradevole parlare di questo splendido arcipelago del Pacifico dove sorge Bora Bora, soprattutto adesso che ci stiamo avvicinando al nostro inverno freddo e incolore durante il quale viviamo con invidia la suggestione di quei lontani luoghi paradisiaci.
No, Bora… Bora robusta decisa e insistente che ha ricevuto gli equipaggi che trasferivano a Trieste le barche che partecipavano alla Barcolana53, qualcuno definì i regatanti in arrivo, statue di sale !!
Nei giorni che hanno preceduto la regata diversi equipaggi sono usciti per fare allenamento, segno di una tenacia incredibile, scrostati dal sale pregresso, pronti per incrostarsi di nuovo.
Tanti dubbi da parte del comitato organizzatore sulla lunghezza del percorso, dilatare di un’ora la partenza, e poi finalmente il via e dopo la prima boa la decisione di escludere dalla regata le barche fino a 12 metri ritenendo pericolose le condizioni meteo per “piccole barche”. Tutto il resto è stato ampiamente descritto da giornali, riprese tv, tanto da farci comprendere che quella è stata una regata che resterà ben viva nel ricordo di tutti noi, ma sopratutto di chi vi ha partecipato. Abbiamo visto disalberamenti, vele scoppiate, affondamenti, derive divelte, timoni distaccati, un uomo in mare; sorgono dei dubbi sui criteri di svolgimento delle prossime edizioni della Barcolana.
Ora a bocce ferme, dopo aver lasciato decantare il clima dal torbido delle rimostranze dei giorni immediatamente successivi la regata, proviamo a pensare a come possiamo evitare che il campo di regata diventi un campo di battaglia? E’ giusto pensare che la Barcolana torni ad essere una competizione che riguarda tutte le barche iscritte e non solo con l’attenzione rivolta ai grandi mostri super-mega yachts?, su questi punti ed altri vorremmo aprire una discussione, e chissà, che ci possa portare a formulare proposte da inoltrare al Comitato organizzatore Barcola-Grignano.