2021, Che anno spettacolare!
Non fidatevi quando vi dicono che i giorni felici di un armatore sono due, quando acquista e quando vende la propria barca. Vi stanno prendendo in giro!
2 volte a Venezia
2 volte in Croazia
1 volta in Barcolana – Trieste
42 volte Imola-Ravenna (in macchina)
Quest’anno ho superato ogni previsione: vacanze, week-end, regate di circolo e tante uscite, sia in compagnia che da solo. La Dragon Cup con le barche a vela radio comandate, ed infine un’edizione memorabile della Barcolana 53, con più 40 nodi di Bora. Mai come il 2021, è stato per me, un anno così ricco di emozioni e soddisfazioni.
La voglia di venire al mare è sempre stata fortissima, anche solo per annusarne la salsedine o ammirarne i colori dal pontile del circolo. Come il bisogno di allontanarmi dalla complicazione del quotidiano e dalle sofferenze di questo periodo così impegnativo per tutti. Quasi un richiamo alla semplicità al contatto con la natura che in ogni momento ci riporta all’equilibrio del nostro essere.
Il massimo è iniziato subito, realizzando un’idea che da tempo mi frullava nella mente. Il desiderio ispirato da tutti i video di navigatori in solitario che spesso guardo con curiosità ed un pizzico di invidia. Gente folle che prende e si spara attraversate oceaniche, viaggi interiori che con la vela si esprime macinando miglia su miglia.
Così è successo. A Giugno si è presentata l’occasione di una traversata Ravenna Venezia e ritorno. Salone Nautico e Biennale di Architettura in una delle città più belle del mondo con passaggio da Chioggia all’interno per la laguna e ormeggio in Certosa.
Occasione perfetta per testare, in relativa sicurezza, 70 miglia e 13 ore di navigazione da solo. Risultato: “Tutto qua?”. Dove sono i pericoli? dove la stanchezza? Ho visto l’alba a Marina di Ravenna ed il tramonto sui canali di Venezia. Nessun accenno di fatica o di noia, ogni miglio una sensazione diversa con profumi e colori diversi. E poi gli spazi immensi, i silenzi e tutti quei pensieri che ti vengono guardando l’orizzonte. Sapevo dove volevo andare e che ero nel mio ambiente. In armonia con la mia barca e con quello che mi circondava in una bellissima sensazione di pace e di equilibrio. Tutto mi riecheggiava dentro positivamente nutrendomi infinitamente.
L’origine di questo stato d’animo è la libertà, l’essere padroni della propria esistenza in armonia con quello che ci circonda. E noi velisti questo stato d’animo la conosciamo bene.
Siamo abituati ad aver fiducia nelle nostre sensazioni ma prendiamo il largo sapendo benissimo dei pericoli che corriamo. Anche se abbiamo guardato le previsioni e ricontrollato la barca dieci volte, ci chiediamo comunque se stiamo facendo la cosa giusta.
La risposta è automatica e molliamo gli ormeggi, attratti dal mare e dal vento, come stregati dal richiamo del viaggio e dal desiderio di andare. Quando siamo in viaggio sentiamo il desiderio di arrivare, dimostrando a noi stessi di aver battuto la paura dell’ignoto.
Questo ci fa sentire bene, ci diverte rendendoci ogni volta un po’ migliori. Stanchi si, ma sempre pronti per un’altra destinazione.
Riccardo Plicchi