Visita alle saline
Il 25 Settembre scorso, un gruppo di 33 soci e familiari del RYC si sono dati appuntamento al MUSA per fare visita al Tempio Sacro del sale di Cervia.
Può sembrare un incipit che non pecca certo di modestia, ma l’impressione immediata che si prova entrando al MUSA è quella di vedere scorrere davanti agli occhi quella che da tempo immemore è la storia della sopravvivenza di popolazioni che grazie al sale riusciva a conservare derrate per la propria alimentazione. La necessità di approvvigionarsi di sale portò intere popolazioni alla migrazione percorrendo impensabili distanze e a volte sostenendo guerre.
Nel MUSA vengono conservati strumenti utilizzati per la raccolta del sale, la regimentazione dell’acqua marina per condurla in bacini di contenimento di livelli diversi, e tutto ciò funzionale all’ottenimento di un sale di qualità ineguagliabile. Si hanno tracce della presenza di insediamenti in epoca Romana, ma da allora l’ingegno dei salinari e l’aiuto della tecnologia ha portato all’attuale sistema di raccolta. E tutto è documentato in questo ricco museo, con l’uso di diorami, grafici, fotografie e filmati. Le guide, due giovani molto preparati e con una buona attitudine a quella professione hanno saputo stimolare la curiosità di ragazzi e dei più anziani e dopo un percorso durato circa un’ora e mezza, ci hanno accompagnato alle saline.
Eccoci alle Saline, 827 ettari di estensione, a perdita d’occhio quella enorme distesa di acqua livellata contenuta da bassi argini rigorosamente dritti che si distendono a destra e sinistra dal nostro camminamento, da questi enormi vasconi, l’acqua di mare viene fatta travasare appena ottenuto il processo di sedimentazione di vari minerali e microorganismi in quelli adiacenti, fino ad arrivare all’ultima vasca dove completato il processo di purificazione sarà estratto e depositato in enormi mucchi per l’essicazione. Complici di questo processo sono solo elementi naturali, umidità, sole, vento che combinandosi creano una simbiosi che solo in questo luogo trova le condizioni per produrre l’Oro Bianco (il sale dolce)che da secoli costituisce il sostentamento delle popolazioni di Cervia.
Con gli occhi pieni di queste immagini così inconsuete ci piace allontanare lo sguardo su un gruppo di fenicotteri con quel bel colore rosato e notiamo fra questi altri di colore bianco, ci viene spiegato che si tratta dei più giovani che ancora non si sono nutriti a sufficienza dei piccoli gamberetti rosa (artemia salina) che col tempo conferiranno il loro colore ai fenicotteri.
Tante sono le leggende e i modi di dire sul sale: …. Continua pure così, imparerai quanto costa il sale… ( si dice di chi intraprende iniziative rischiose o scellerate nonostante consigli contrari) …mi sembra un conto salato… (si dice quando viene presentato un conto alto, per es. al ristorante). Dante nel XVII canto del Paradiso dice… come sa di sale lo pane altrui… (a commento della sua dura vita di esiliato); questi modi di dire testimoniano quanto fosse alto il valore e il prezzo del sale. Infatti è solo da pochi anni che il sale è venduto a libero mercato, mentre da sempre il prezzo e la distribuzione veniva gestito dal Governo tramite i Monopoli di Stato.
A proposito di ciò, quell’antico aforisma… Piove Governo ladro…( che di solito si dice per attribuire ad un evento sfavorevole la responsabilità al Governo, intendendo che a parlar male del Governo non si sbaglia mai) invece apprendiamo che era ben mirata questa locuzione: se nel periodo della essicazione e raccolta del sale fosse piovuto, non si sarebbe potuto immettere sul mercato il prodotto per la vendita, le entrate fiscali dello Stato sarebbero state decurtate ed allora il prezzo del sale sarebbe aumentato mettendo in crisi i magri bilanci dei meno abbienti e da qui …Governo ladro..
La visita termina nella piadineria attigua all’ingresso delle Saline dove ci viene servito un lauto banchetto a base di piadine con salumi, verdure formaggi. Forse la complicità di alcuni bicchieri di Sangiovese, un sole meraviglioso, hanno contribuito a creare e mantenere quell’atmosfera confidenziale e allegra come già da qualche tempo si respira al RYC.