LA BENEMERITA CONFRATERNITA PER L’ABOLIZIONE DELL’ IGNORANZA UNIVERSALE

era ospite del nostro Circolo il pomeriggio del 19 Febbraio, e per svolgere la mission intrinseca nella dicitura di testata, mission molto ambiziosa visto i tempi che corrono, il Presidente della Confraternita Sandrone Pavirone in persona, annullando grandi impegni ad altissimo livello, ha chiesto al famoso Dott. Balanzone che vanta 500 anni di esperienza in conferenze dotte in un panorama immenso di competenze di fare da relatore.

Per arrivare a lui è stato necessario rivolgersi a un influencer molto introdotto nelle relazioni fra importanti personaggi, utilizzando i sui 1400 anni di presenza nel campo, il famoso Bertoldo da S. Giovanni in Persiceto.

Fortunatamente tutti gli ingranaggi del meccanismo di cooptazione, abbondantemente lubrificati con vino, hanno funzionato.

Dopo la presentazione a un pubblico molto attento e reattivo delle illustri personalità presenti, si è dato l’avvio alla conferenza che aveva per tema:

                                             AL RIMEDÎ AL CARAGNAVIRUS

Vista l’importanza che riveste in questo momento storico l’attenzione sul flagello Pandemico, la trepidazione degli astanti era quasi percepibile; dalla bocca di quel pozzo di conoscenza che è Balanzone (ometto il Dott. per l’amicizia e stima che ci lega da anni) sono stati trattati argomenti nuovi e metodi di cura innovativi, ai quali gli illustri virologi degli ultimi mesi neppure avevano mai pensato.

Ci sono stati momenti durante l’esposizione delle teorie Balanzoniane che Bertoldo nella sua esuberanza contestava ed esprimeva il suo dissenso con dei… mo vala a tor in dal…ecc. oppure con dei… mo sa sbalusel lò qué… Sandrone da presidente dellaconfraternita, tra Itagliano…e dialetto  cercava di rendere meno spigoloso il clima diventato effervescente mano a mano che si dipanavano le teorie di Balanzone; insomma quando ormai era chiaro che il controllo della Conferenza era scappato di mano, e il pubblico non si raccapezzava più,  in quella baraonda si alza una voce che con fare molto perentorio dichiara di essere Medea- medico di corte e chirurgo di chiara fama- e accusa di cialtroneria Balanzone che non sapendo più come ricondurre a sé l’attenzione del pubblico la accusa di essere assassina dei figli e probabilmente divoratrice degli stessi, facendo gran confusione con un noto ed omonimo personaggio della mitologia.  Due spari di arma da fuoco hanno zittito la platea mentre faceva irruzione nel locale il Passator Cortese, che ostentando le chiavi del RYC dimostrava di averne il possesso ricordando quando al teatro di Forlimpopoli compì una strage.

Momenti di panico quando minaccioso si aggirava fra gli spettatori minacciandoli col fucile per avere soldi, gioielli, telefoni… poi visto che le risposte alle sue richieste erano troppo tiepide, pian piano si è giunti a una soluzione conciliante, due casse di vino e dolci e frappe carnevalesche offerte dal Presidente Guglielmo a tutela dell’incolumità dei Soci.

In quel momento che ha segnato la cessazione di ostilità, Bertoldo è strisciato da sotto i  tavoli dove aveva cercato riparo e Balanzone si è rialzato da dietro una barricata di sedie, mentre Sandrone, commosso dall’eroismo dimostrato dai due collaboratori, cercava di mantenere buoni rapporti con il losco Passator poco Cortese…

E così, dopo 46 anni di vita del Circolo si è voluto salutare il Carnevale, è stata la prima volta che abbiamo affrontato questo tema mettendo in campo quelle risorse di cui il RYC dispone in quanto a interpreti, i personaggi in scena sono caratteristici della nostra regione, facilmente intuibili in certe espressioni dialettali, il tema affrontato è di attualità e il rimedio alla Pandemia è di sicuro interesse da parte degli Spettatori:

… tortellini in brodo di cappone e fette di Mortadella.

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